Un bel romanzo che racconta la storia di un’intera generazione di ragazzi, costretti a crescere in fretta. Un romanzo da leggere tutto d’un fiato in una giornata d’estate.
“È necessario esplorare a fondo quel Vivaldi che per lunghi anni fu insegnante di violoncello, contrabbasso e viola da gamba e che dette all’evoluzione degli archi bassi un contributo decisivo”
“Anche con la testa rasata e con un numero tatuato sul braccio, non avevo totalmente perso la mia identità. Pur non avendo più un nome, ero ancora identificabile. Ero “la violoncellista”.
“Berlino, 1988. Giocando in solaio ho scoperto un violoncello che apparteneva a mia nonna. Da quando ho avuto il permesso di prenderlo tra le mie braccia, non ci siamo più lasciati”
“La scelta delle opere è stata compiuta in forza di due criteri: l’uno che prende atto dell’eccezionale valore intrinseco di alcune di esse, l’altro che guarda all’accentuato processo evolutivo”
“Prima di cena c’è stato un concerto con la Suite n.1 per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, la “Suite onda”, quella che più di ogni altra mi fa pensare al mare.”
“Si abbattè urlando, fendendo l’aria e il cielo senza sforzo. Un bersaglio si ingrandì, messo a fuoco dal tempo e dalla velocità”
“Con una libbra di ferro, che praticamente non costa nulla, si possono costruire migliaia di molle per orologi, che valgono una fortuna. Fai fruttare il talento che hai ricevuto dal Signore!”
“Dunque, quale fu la relazione di Beethoven con il violoncello? Benchè non fosse un violoncellista, egli trascorse una parte del suo periodo di formazione musicale nell’orchestra della corte di Bonn”
“Cosa sarebbe la musica se non vi fossero magnifici legni che, grazie alla sapienza del liutaio, domano il rumore, le vibrazioni, gli attriti e i battiti e li rendono suono?”